Il sito cerimoniale con stele incise dell'età del rame
di Ossimo - Anvoia (Valcamonica, Brescia, Italia)
Eccezionali risultati nella ottava campagna di scavo archeologico in località Anvòia di Ossimo, che si è svolta in agosto-settembre 2001 sotto la direzione del prof. Francesco Fedele del Museo di Antropologia di Napoli, con la partecipazione di numerosi studiosi e collaboratori, fra cui Maurizio Rossi e Anna Gattiglia di Antropologia Alpina. Le notizie che seguono sono tratte dal comunicato stampa emesso a fine campagna.
Per la prima volta in un santuario alpino dell'età del rame di questo tipo sono venuti in luce resti scheletrici umani. Si tratta di ossa lunghe e di resti cranici di un bambino (fra cui alcuni denti) e di frammenti ossei riferibili a un adulto. Le ossa si sono conservate in quanto bruciate e a contatto del letto roccioso, meno acido del terreno.
Di enorme interesse il contesto. Corpi umani - oppure ossa prelevate da tombe situate altrove - sembrano essere stati bruciati sul posto. Successivamente è stata creata sopra di essi una piattaforma di pietre, pressappoco rettangolare, di 10 metri quadrati. Molte delle pietre hanno forme singolari e valore simbolico.
In un pozzetto rituale annesso - unico nel sito - è stato trovato un "lussuoso" vaso di terracotta munito di ansa angolata, di tipo mai prima visto nelle Alpi Centrali.
Tutto indica che questi atti costituiscano una specie di "consacrazione" dell'area, proprio alle origini del sito, 4700-4500 anni fa. Poche generazioni dopo, sembra che la piattaforma sia stata corredata sul davanti, verso oriente, di alcuni monoliti con figure incise e dipinte, che hanno lasciato tracce sebbene successivamente rimossi. Lo studio non è ancora finito.
Si ricorda che, fino a oggi, l'unico
gruppo di monoliti individuato in posto era
l'allineamento di tre "stele" e un ciottolone
nella parte strettamente centrale del sito: la ragione
fondamentale per cui fu avviata l'esplorazione
scientifica di Anvòia nel 1988, pochi mesi dopo la
scoperta del sito mediante esplorazione
programmata. Fra le altre notevoli scoperte di questa complessa campagna 2001 spicca una nuova stele incisa, virtualmente intera, alta quasi 2 metri e del peso di 280 kg, che costituisce il più grande monolito in unico pezzo finora trovato nel sito. Questa campagna a Ossimo non potrà quindi essere l'ultima come previsto, in quanto lo scavo non è ultimato e questo "santuario" di 4500 anni fa sta rivelando solo adesso alcuni dei suoi più gelosi segreti. Segreti che profondamente rinnovano la comprensione del popolo pre-camuno dell'età del rame, con le sue credenze, il suo dinamismo e le sue relazioni etniche. |
Le ricerche a Ossimo rientrano nel Progetto Alpi Centrali avviato dal prof. Fedele a Breno (Valcamonica) venti anni fa. La missione ha compreso una "seconda unità", diretta da Maurizio Rossi, e si è avvalsa del coordinamento locale di Angelo Giorgi, con il sostegno economico dei Comuni di Ossimo e di Borno, della Comunità Montana, e dell'Associazione Amici del Patrimonio dell'Altopiano di Borno-Ossimo.
Bibliografia
FEDELE F. 1988. L'uomo, le Alpi, la Valcamonica: 20 000 anni al Castello di Breno. Boario Terme: La Cittadina.
FEDELE F. (a cura) 1990. L'altopiano di Ossimo-Borno nella preistoria. Ricerche 1988-90. Capo di Ponte: Edizioni del Centro.
FEDELE F. 1995. Ossimo 1. Il contesto rituale delle stele calcolitiche e notizie sugli scavi 1988-95. Quaderni Alpi Centrali 1. Gianico: La Cittadina / per Progetto Alpi Centrali.
FEDELE F.G. 2001. A Copper Age ceremonial site in Val Camonica: excavations at Ossimo OS4, 1996-1997. Secondo convegno internazionale di archeologia rupestre: Archeologia e arte rupestre. L'Europa - le Alpi - la Valcamonica. Atti del convegno di studi, Darfo Boario Terme 1997: 219-229. Milano: Comune di Milano - Civiche raccolte archeologiche.
AUTORI DIVERSI 1994. Le pietre degli dei. Menhir e stele dell'età del rame in Valcamonica e Valtellina. Bergamo: Civico Museo Archeologico - Centro culturale Nicolò Rezzara.
Per saperne di più: alpiproject@virgilio.it