IL MONOLITO INCISO DA COSTA DEI GHIFFI (BORZONASCA, GENOVA)

Il monolito inciso M1 da Costa dei Ghiffi è stato rinvenuto nel quadro di una ricerca di storia ambientale dell’Università di Genova.
Lo studio del reperto dal punto di vista geo-archeologico ha rivelato che la roccia con cui è stato realizzato è un’arenaria medio-grossolana grigio-verdolina, diversa da quella più frequente nel substrato locale. La faccia incisa ha grana grossolana e coincide con una superficie di stratificazione a patina rossiccia ferroso-limonitica. Fratture postfunzionali hanno troncato il petroglifo.
L’incisione sfrutta il contrasto cromatico tra patina e roccia non alterata. Il solco, preciso e privo di esitazioni, indica l’uso della percussione indiretta e di un utensile litico con punta < o = 5 mm. Malgrado la schematicità e le mutilazioni, è riconoscibile un antropomorfo occupante l’intera altezza di M1. Il deterioramento non risale a un’unica età: alcune fratture arrotondate si devono a eventi antichi.
Una possibile cicatrice di cavatura situata poco sotto la cresta soprastante il luogo di rinvenimento fa supporre che M1 fosse installato alla sommità dello spartiacque tirreno-padano che oggi separa le province di Genova e Parma.
Le dimensioni di M1, la cui base piana è inadatta a essere infissa in terra, rientrano nella variabilità tipologica dei monoliti dell’Italia del Nord e della Francia del Sud. La tecnica «a solco» e la grande taglia del personaggio inciso rimandano alle Alpi Occidentali e non alla Valcamonica.
È probabile che M1 abbia subito un abbattimento violento avvenuto in coincidenza con una di due fasi di attività estrattiva, datate rispettivamente, con la tecnica del radiocarbonio, al 60-260 d.C. (età romana) e al 320-540 d.C. (età tardoromana).
Tale lasso di tempo è il terminus ante quem della confezione di M1 nell’ambito del lungo e vario fenomeno dei monoliti incisi.

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Il reperto è oggi conservato e visitabile al Rifugio del Passo del Bocco http://www.rifugiodelbocco.it/


Sviluppo delle facce del monolito. A-B-C-D-E-F = facce principali; G = ipotesi ricostruttive; 1 = petroglifi; 2 = esfoliazioni innescate dalla presenza dei petroglifi; 3 = resti di petroglifi deteriorati (fondo del solco) o cicatrici di abbattimento postfunzionale; 4 = cicatrici di abbattimento postfunzionale; 5 = striatura da caduta o scivolamento/trascinamento; 6 = scaglie ad abito subangolare in corso di distacco; 7 = inclusi pelitici ultracentimetrici; 8 = cicatrici di inclusi caduti; 9 = facce principali; 10 = limiti tra faccette; 11 = fratture inframillimetriche.