RIFLESSI AMBIENTALI DELL'ATTIVITÀ MINERARIA E METALLURGICA NELLA MONTAGNA PIEMONTESE

Le attività minerarie e metallurgiche pre- e proto-industriali che si sono svolte nella montagna piemontese hanno avuto vasti riflessi ambientali:
– modificazione dei versanti e della topografia in generale, della idrografia di superficie e sotterranea, del chimismo di suoli e acque;
– creazione di morfologie artificiali;
– fossilizzazione di paleosuoli;
– apertura di cave per materiali lapidei e sabbiosi;
– impulso alla specializzazione produttiva dell’ambiente;
– moderato ampliamento della superficie pascoliva.
Tali riflessi sono ben riconoscibili sul terreno e fungono da indici dell’esistenza di miniere abbandonate e stabilimenti produttivi sepolti o riconvertiti.
Per valutare l’entità dei lavori estrattivi occorre ricordare che, a causa dell’ampio uso delle ripiene, estesi reticoli sotterranei possono avere prodotto discariche di materiali sterili relativemente poco sviluppate: più indicativi della reale consistenza dei lavori sotterranei sono la densità delle installazioni di trattamento e delle infrastrutture o il consumo di legname.
La ricostruzione di sequenze storiche e operative è possibile, purché si lavori sul terreno e non a tavolino e si distinguano chiaramente:
– i minerali presenti nei giacimenti da quelli effettivamente ricercati e da quelli effettivamente sfruttati;
– le strutture e i cicli di produzione effettivamente operativi e da quelli soltanto progettati;
– le strutture e i residui di produzione realmente esistenti sul terreno da quelli descritti o progettati nei documenti storici.

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In condizioni climatiche normali, i siti archeometallurgici dell'alta val Sessera sono aperti alla visita da maggio a ottobre http://www.antropologiaalpina.it/
parcominerariosessera.htm



Opificio in riva destra Sessera, quantità di sabbie metallifere prodotte nel 1757-1758 e particolare di una sezione stratigrafica nella laveria, con diversi livelli sovrapposti di sabbie fini e limi (Schlämme).



Rondolere, sezione stratigrafica dell’alto forno, perpendicolare all’andamento delle isoipse: Mr = morena rimaneggiata; P = paleosuolo ‘fossile’ anteriore all’installazione metallurgica; F1, F12, F28, F32, F38 = strutture originarie dell’alto forno, non modificate dopo la fondazione dell’installazione metallurgica (1784 circa); F7, F37, F44 = strutture termoalterate, modificate o rifatte nel corso della vita operativa dell’alto forno (1784-1804); ASR, DSM, LSG, LSGlc = strati legati al funzionamento dell’alto forno (1784-1804); LSRtl, PCRT, SGla = strati legati al deterioramento postfunzionale dell’alto forno (1804-1813 circa); F2, F9, F18, F25, LSBc = strutture pastorali e strato legato al loro funzionamento (seconda metà XIX secolo); PCv, PCvd = strati legati al deterioramento delle strutture pastorali (XX secolo); H = humus recente e attuale.